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28.09.2019

La spinta a questa riflessione mi è venuta dal gran parlare del movimento volto a richiamare i “potenti” al non più dilazionabile problema dei mutamenti climatici. Mi ha colpito, in particolare, la determinazione della giovane Greta Thunberg, che si è messa a capo del movimento riempiendo le piazze di giovani che hanno (speriamo!) ritenuto il tema di maggior momento, rispetto al quotidiano insegnamento scolastico.

Mi sono ricordato, al riguardo, che, in passato, mi ero impegnato sul tema dell’evoluzione della produzione e dei connessi rischi ecologici. Così ho fatto una ricerca tra i miei lavori ed ho accertato che nel 1994 scrivevo:

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19.09.2019

Abbiamo “Italia Viva” e l’aggettivo ci riempie il cuore, ma, poi, è doveroso domandarsi che vuol dire una tale espressione scelta come denominazione di un movimento politico.

Non vedo mai i “talk show”, ma per una circostanza del tutto casuale mi sono imbattuto nel nuovo «porta a porta» quando il conduttore ha introdotto il Senatore Renzi. Questi ha spiegato che, superati i partiti di ispirazione novecentesca, occorre avere dei soggetti politici allegri anche nel nome, che siano capaci di far ridere. Secondo me, se questo era il suo obiettivo con «Italia Viva», c’è riuscito in pieno. Purtroppo, però, una riflessione approfondita spinge più al pianto che al riso. Infatti, il Senatore è artefice di una scissione di cui non sono chiari i connotati politici, giacché l’uscita dal PD non muta l’atteggiamento di sostegno al Governo, che, peraltro, proprio il Sen. Renzi si è battuto per realizzare, anche contro buona parte di quello che allora era il suo partito.

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Siamo al 4 settembre, il giorno di Rousseau, quando i partecipanti al movimento Cinque Stelle sono chiamati ad esprimere la loro opinione sul nascente Governo con il PD.

La questione merita, a mio sommessissimo parere, talune considerazioni. La prima riguarda l’orgoglioso richiamo dei Cinque Stelle alla democrazia diretta, di fatto praticata agli albori dell’organizzazione socio-economica in Paesi con un numero ristrettissimo di abitanti. L’era moderna è stata caratterizzata dalla democrazia rappresentativa proprio per l’estensione delle popolazioni. Comunque, l’esperimento sulla piattaforma Rousseau è stato accolto dai Cinque Stelle come un plebiscito per il loro impegno a costituire un Governo che consentisse il proseguimento della legislatura.

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