(66) Segue: Le prospettive…

12.05.2022

Mi sento un cretino inutile, giacché tutto quello che sostengo non trova un minimo di ausbergo presso i maggiorenti ai quali dovrebbe essere imputabile il destino del mondo.

Eppure quando osservo gli avvenimenti, questi, purtroppo, mi danno ragione: aumenta la povertà indiscriminata, con paurose derive delinquenziali; aumentano i morti nelle aree dove seguita a dominare la guerra e dalle quali cercano di fuggire, purtroppo non sempre con successo, i profughi in numero crescente.

La morte ed il dolore sono sotto gli occhi di tutti con tragica tendenza alla crescita, ma nessuno si impegna per fermare tale tragedia. Infatti, ciò potrebbe realizzarsi solo se cessassero le operazioni di guerra, ma questo, a dispetto delle dichiarazioni di tanti, non sembra volerlo nessuno.

Infatti, come ho avuto già modo di osservare in precedenti considerazioni, aumentano i talk show che hanno al loro centro la guerra ed in genere le trasmissioni, i documentari che propongono e ripropongono, arricchite da commenti di esperti o pseudo tali, le fasi della guerra in Ucraina, ma nessuno, salvo il Papa, si propone per un incontro con le parti belligeranti, perché ciascuna di queste, rinunciando ad alcune delle sue pretese, consenta il cessate il fuoco e, poi, il ritorno ad una condizione di pace.

Ma perché? A mio parere, lo ripeto, la risposta è che gli interessi economici sottostanti alle operazioni militari “fanno premio” sul cessate il fuoco.

Sbaglio? Spero di sì, ma allora perché si giustificano le armi agli Ucraini sostenendo che servono per la loro autodifesa, nonché per il correlato sforzo a favore della democrazia del mondo occidentale, quando, in concreto, sono strumenti per accrescere lo scontro bellico, senza alcun concreto beneficio per conquistare la pace?

Di fatto, gli Ucraini sostengono le proprie ragioni contro l’invasore russo, sicuri che la vittoria arriverà come è avvenuto contro il nazismo nel secolo precedente e, paradossalmente, l’invasore giustifica la sua azione come necessaria per liberare quel popolo dal dominio nazista che ancora lo pervade!

La realtà ci mostra che, anche grazie ai copiosi aiuti esterni, gli Ucraini resistono ed in qualche caso contrattaccano con successo, mettendo in difficoltà le truppe russe le quali, evidentemente, possono indietreggiare in qualche circostanza ma mai immaginare di essere sconfitte.

In tale caos aumentano i profughi, i feriti ed i morti e cosa fa l’entourage europeo, nonché le Nazioni Unite: strigliano i Russi ed accrescono le sanzioni, ma non si decidono ad attaccare il nemico non comprando più da lui petrolio, gas e quant’altro, lasciandolo, così, senza entrate.

Lo so che ho già sostenuto questa tesi e che molti paesi, nonché politicanti nostrani, sono contrari perché tale soluzione lascerebbe gli ex acquirenti senza fonti di energia e materie, ma il problema riguarda la condivisione del dolore degli altri soffrendo un po’ per le carenze di approvvigionamenti, oppure limitarci ad enunciazioni ed iniziative non radicali per la soluzione del problema guerra.

La diplomazia è in continuo movimento, ma a che servono le lunghe telefonate o gli incontri se la guerra prosegue con il suo triste carico di sofferenze.

Al riguardo, penso alle derrate ferme nel porto di Odessa, quando buona parte del pianeta muore di fame, come ci mostrano le associazioni che combattono giornalmente la guerra della nutrizione.

Mi domando anche perché, in un contesto come quello che viviamo, si debbano spendere montagne di soldi per andare nello spazio, quando sulla terra in troppi non hanno di che sfamarsi.

Claudio Bianchi